Un recente studio Nutrintake (una ricerca italiana sui comportamenti alimentari dei più piccoli), condotto su un campione di 400 bambini di tutta Italia, nella fascia di età compresa tra 6 e 36 mesi, ha evidenziato che i principali errori durante lo svezzamento sono l’eccesso di proteine, sodio, carboidrati semplici, grassi saturi e deficit di ferro e fibre.
In particolare, l’eccesso di proteine nel 50% dei bambini superava il doppio del fabbisogno consigliato a 12 mesi e circa il triplo nei bambini di 18 mesi. L’importanza di non eccedere con le proteine durante i primi anni di vita è legata alla potenzialità di sviluppare obesità in età infantile (adiposity rebound); stessa cosa vale per l’eccesso di zuccheri, che oltre a influenzare negativamente il peso corporeo possono contribuire alla formazione di carie; l’eccesso di sale invece, oltre a creare uno stress renale, aumenta la possibilità di sviluppare un’ipertensione da adulti.
Lo studio ha inoltre evidenziato l’importanza per la crescita di ferro e fibre: il primo fondamentale per assicurare una crescita normale e un buono sviluppo cognitivo, le seconde fondamentali per il microbiota intestinale, come già detto fondamentale per lo sviluppo di un sistema immunitario efficiente e fondamentale per la protezione da allergie e nella prevenzione della patologia celiaca.